lunedì 31 gennaio 2011

musica leggera

Nello specifico il termine musica leggera nacque in Italia per definire la musica pop italiana. Nella penisola, prima della British invasion dei primi anni sessanta, il termine inglese pop music per definire questo tipo di musica era pressoché sconosciuto ai più, e fu assorbito in seguito alla fama conquistata dai gruppi d'oltremanica. Di fatto oggi viene più facile utilizzare il termine pop per definire la musica commerciale internazionale e allo stesso modo è più facile definire con musica leggera la musica melodica italiana, ma dal punto di vista concettuale e strutturale i due termini coincidono.
In Italia, dagli anni cinquanta, è stata popolarizzata, inizialmente attorno al Festival di San Remo e con un apice nei primi anni '60, un tipo di musica leggera derivante dalla tradizionale melodica italiana, la quale ebbe un grande successo nella penisola a partire dalla seconda metà del XIX secolo. Il ritorno alla tradizione, e la sua rielaborazione in chiave più moderna (arrangiameti con influenze swing, jazz, e un cantato meno legato alla musica d'opera), è stato incoraggiato dal successo dal primo movimento di crooner americani (per lo più italo-americani) che iniziavano ad affacciarsi anche al fronte europeo[1]. Questa riscoperta, avvenuta anche in reazione alle proibizioni fasciste degli anni trenta e quaranta, avvenne con l'apporto di interpreti e cantautori italiani, alcuni di essi divenuti poi di fama internazionale (Nilla Pizzi, Mina, Gino Paoli, Domenico Modugno, Luigi Tenco)
Rock
La musica rock (conosciuto spesso anche solo come rock) è un genere musicale, nato nel corso degli anni '50 e anni '60 negli Stati Uniti e nel Regno Unito, che trae le sue origini nella musica dei decenni precedenti, in particolare nel rock and roll, nel rhythm and blues, nel country, con richiami di musica folk e jazz.
Il suono del rock ruota spesso intorno alla chitarra elettrica, alla quale si aggiungono strumenti ritmici come il basso elettrico la batteria, e strumenti a tastiera come l'organo Hammond, il pianoforte, la tastiera e, alla fine degli anni '60, sintetizzatore; altri strumenti come il sassofono e l'armonica sono usati, perlopiù per assoli. Possono essere inoltre presenti archi (violino e violoncello) ed ottoni (tromba e trombone).[1]
Alla fine degli anni '60 ed i primi anni '70, la musica rock ha sviluppato diversi sottogeneri; si è mescolata con la musica popolare creando il folk rock, con il blues per creare blues-rock e con il jazz per creare il fusion. In seguito, il rock ha incorporato influenze soul, funk e della musica latina e sviluppando altri sottogeneri; negli anni '70 il soft rock, il glam rock, l'heavy metal, l'hard rock, il progressive rock ed il punk rock, negli '80 la new wave, l'hardcore punk e l'alternative rock, mentre negli anni '90 il grunge, il Britpop, l'indie rock.[2] Molti gruppi rock sono composti da quattro elementi, un chitarrista elettrico, un cantante, un bassista ed un batterista, formando un quartetto; talvolta si può omettere un membro, così come il cantante può suonare anch'egli uno strumento e, il canto stesso può essere assegnato a più persone.
Come nasce una canzone
una canzone può nascere dalla necessità di dare una veste musicale a un testo poetico preesistente oppure trarre origine da un motivo “che ci frulla nella testa “ un giro di accordi, un “riff” trovato sulla chitarra
strofe e ritornello
la strofa serve all’autore per raccontare la vicenda: la melodia asseconda il testo mantenendo un andamento abbastanza vicino al parlato. Nel ritornello il testo assume carattere lirico, la musica si carica di espressività e il canto si fa più appassionato. Se nella strofa l’autore ricerca la giusta atmosfera, nel ritornello egli svela le sue carte.
Introduzione e coda
A volte si usa far precedere la canzone vera e propria da una breve introduzione. Questa può avere un testo ad esempio il racconto di un antefatto, o presentare una parte strumentale originale, magari derivata da una frase musicale che l’ascoltatore incontrerà più avanti nel corso dello stesso brano. In ogni caso l’introduzione ha il compito di preparare l’atmosfera della canzone stessa. Per terminare invece una canzone spesso si ricorre all’espediente di ripetere molte volte il ritornello sfumandolo, cioè diminuendo progressivamente l’intensità al momento della registrazione. Più di raro viene realizzata appositamente una nuova frase melodica, detta coda con funzione conclusiva.
Videoclip
 Il videoclip (conosciuto in Italia anche come video musicale o anche semplicemente video o clip) è un breve filmato prodotto a scopo promozionale per un brano musicale, solitamente una canzone presente in tutta la lunghezza del video. In alcune parti del mondo, come in Giappone, è anche detto promotional video, abbreviato in PV. videoclip utilizzano differenti forme stilistiche ed espressive per commentare visivamente il brano musicale: molti di essi si compongono della semplice riproduzione filmica del cantante o del gruppo musicale che eseguono il brano; altri creano minifilm con trama (recitati talvolta dagli stessi componenti del gruppo) oppure non narrativi e si possono avvalere di sequenze animate o di immagini . La pratica di abbinamento di immagini filmate a brani musicali risale sin dagli anni cinquanta, ma il videoclip diviene molto popolare a partire dall'inizio degli anni ottanta con la nascita delle prime televisioni con palinsesto interamente musicale. Ci sono vari tipi di videoclip
1-video storie (cioè quelli che raccontano una storia)
2-video concerti (cioè quelli che ci mostrano il cantante in concerto o in sala registrazioni)
3- video elettronici (cioè quello che si basa interamente su effetti elettronici senza seguire un filo narrativo logico)
4-video film (cioè quella canzone che fa da colonna sonora al film )
5- video cartoon (canzoni che vengono cantate all’interno dei cartoni )

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